Un tuffo tra le verdi montagne del Gran Paradiso per assaporare piatti dal sapore unico, perché la cucina piemontese non è solo bagna cauda, fritto misto e vin brulè.
Il Gran Paradiso e la buona cucina di montagna
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Noasca - Gran Paradiso |
Vorrei raccontarvi di un posto a cui sono particolarmente affezionata, si chiama “L'Osteria dei Viaggiatori” si trova nel Parco Nazionale del Gran Paradiso a Noasca.
Mi rendo conto che non è uno di quei luoghi dove ci si trova di passaggio ma frequento questi luoghi da quando sono bambina quindi vorrei trasmettervi quella buona dose di entusiasmo affinché prendiate la saggia decisione di andarci e cogliere l'occasione per visitare il parco e il Lago di Ceresole Reale. Chiaramente vi devono piacere certi sapori per apprezzare certe tipologie di piatti, personalmente, essendo al 50% piemontese, come penso una buona parte dei torinesi d'oggi, mi piace osannare i gusti tipici della cucina di montagna fatta di carne, burro e latte. I piemontesi prima degli anni sessanta non sapevano cosa fosse l'olio di oliva, il pomodoro e tanti altri prodotti tipici del Sud d'Italia. Il massimo che si poteva trovare era la farina di castagne, la farina di mais o l'olio di noci. Per quanto si possa definire “pesante” una volta l'anno a me può solo far piacere andarci.
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L'Osteria dei Viaggiatori - Noasca |
Perché proprio “L'Osteria dei Viaggiatori”?
Perché è un posto rustico, accogliente e “alla mano”, il personale è gentile e disponibile, e a un certo punto ci si sente totalmente casa, e sinceramente per me il pasto è un momento speciale e amo sentirmi a mio agio. Il menù è fisso o quasi, nel senso che ci sono alcune portate che troverete sempre, per questo possiamo definirli dei “cavalli di battaglia”, e altre portate cambiano in base al periodo dell'anno in cui decidete di andare.
I famosi cavalli di battaglia di questa buona cucina di montagna sono:
- Albese in salsa di mandorle Tartufata
- Tomini fritti (che adoro alla follia)
- Carpaccio di trota alle erbe del Paradiso
- Gnocchi ai petali di rose con burro e rosmarino
- Carne alla LOSA, filetto, salsiccia e puntine di vitello
- Polenta e selvaggina.
Una delle caratteristiche che apprezzo è il “bis”, potete fare il bis di tutto, le cameriere passano con i vassoi e chiedono sempre se ne gradite ancora. Fattore importante, si chiama osteria quindi non vi dovete aspettare che vi cambino il piatto ad ogni portata, e questo, a mio parere, fa un po' parte dell'atmosfera casereccia di montagna, poi il camino acceso rende l'osteria calda e confortevole.
Il giorno in cui sono andata il menù era il seguente:
- Lardo con pasticcio di mais con miele
- Insalata russa della casa
- Albese in salsa di mandorle Tartufata
- Tomini fritti
- Carpaccio di trota alle erbe del Paradiso
- Gnocchi ai petali di rose con burro e rosmarino
- Taglioni al ragù
- Carne alla LOSA, filetto, salsiccia e puntine di vitello
e non può mai mancare il pane della casa fatto da loro.
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Lardo di mais con il miele |
Allora ho deciso di accompagnare tutto il pasto con il Dolcetto che si è sposato bene con tutte le portate. Mi soffermo sul lardo di mais con il miele, il contrasto dolce salato mi è piaciuto molto, tenete conto che il miele lo potete trovare anche nel semolino e in altri piatti, i piemontesi come dolcificante utilizzavano solo il miele, infatti in queste vallate si trovano molti apicoltori; dimenticavo il lardo servito era originale della zona. L'unica nota dolente è stata per l'appunto l'insalata russa della casa mi riferisco alle patate, non mi sembravano cotte in giornata, quando sono del giorno prima si sente in modo accentuato.
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Albese in salsa di mandorle tartufa |
Successivamente è arrivato l'albese in salsa di mandorle tartufata e ho sempre la sensazione che ci mettano anche un po' di burro, ma su questo potrei anche sbagliarmi. A me personalmente piace l'albese e in generale la carne cruda, mangio molto volentieri questo piatto ma non faccio mai il bis perché rischia di nausearmi.
Poi ci sono i tomini fritti di cui ovviamente ho fatto il bis, e son sincera avrei fatto anche il tris...ma che ve lo dico a fare?!
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Tomini fritti |
In pratica sono semplici tomini di latte vaccino impanati e fritti nell'olio, ma hanno un sapore magnifico (vedete come brillano nella foto?!). Non sono riuscita neanche a fotografare il piatto appena è arrivato, infatti in realtà i tomini erano cinque non quattro, per fortuna che il mio accompagnatore è stato più professionale di me.
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Carpaccio di trota alle erbe del Paradiso |
Il carpaccio di trota alle erbe del Paradiso, era veramente delicato, quelle erbette hanno dato un tocco caratteristico a una specie di trota che popola i torrenti di queste vallate. Ho supposto quale potesse essere la combinazione di erbe aromatiche, una potrebbe essere il timo, che cresce in grandi quantità sulle montagne del Gran Paradiso, ricorda un pochino il sapore dell'origano, un'altra potrebbe essere il rosmarino, ma aspetto voi chiaramente per sapere quali sono queste erbette sconosciute nei vostri commenti!
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Gnocchi ai petali di rosa con burro e rosmarino |
Gli gnocchi ai petali di rosa con burro e rosmarino non mi hanno deluso come al solito... e anche se tutte le volte mi sento di provare entrambi i primi, perché appunto uno cambia sempre, mi devo ricredere non farei il doppio assaggio, gli gnocchi sono unici. I piemontesi hanno l'abitudine di mettere un cicinin di burro per insaporire il piatto e ahimè non può essere equiparato al sapore che lascia un filo d'olio, grazie a quel cicinin di burro quegli gnocchi alle rose prendono una nota di colore molto speciale.
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Carne alla losa |
Capisco che la polenta con la selvaggina sappia molto di più di cucina di montagna però anche la carne alla losa non è da meno. Ho preso sottofiletto, bancetta e salsiccia che si potevano accompagnare con tre salsine tra cui: maionese (che a mio parere sembrava casereccia); salsa ai peperoni gialli (perfetta su questo tipo di carne) e ketchup.
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Maionese, salsa ai peperoni gialli e ketchup |
Vi devo dire la verità la carne è talmente buona che non ha bisogno di accompagnamenti, e poi meglio se la lasciate rosa, io conosco persone che la fanno un po' scottare e la mangiano praticamente cruda.
Indovinate quanto abbiamo speso in due persone? Menù completo, acqua, vino, sorbetto e caffè? 52 euro, un prezzo direi più che onesto.
Sembra proprio che abbia detto tutto ciò che c'era da dire, aspetto con ansia le vostre opinioni e le vostre impressioni e poi se lo consigliereste a vostra volta.
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